La Setta degli Animi Estinti – Il Cineforum del Fumoso

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Un pò di tempo fa la Direzione decise di “svecchiare” il Fumoso: i clienti non aumentavano, la cassa ( una vecchia National anni ‘50 ) era diventata dimora di enormi ragnatele – motivo per cui mi rifiuto tutt’ora di utilizzarla – insomma, ci voleva una svolta.

La Direzione propose dunque di fare delle proiezioni di film con dibattito a seguito, ciò che in questa città è chiamato “Cineforum”.

Come era da aspettarsi nel primo giovedì di proiezioni il Fumoso era pieno dei soliti avventori: il Turco, Pinochet e tutta la banda degli alcolisti noti era già in prima fila e, per non perdere il posto, si erano apparecchiati con whiskey, noccioline e sottaceti trafugati dalla dispensa sotto le inutili invettive di Ubaldo.

La sorpresa fu trovare nei tavoli e al bancone facce nuove, giovani e vecchi, evidentemente attirati dalla novità del quartiere.

Nonostante i tentativi di impedirglielo – comprese le minacce di torture da parte di Pinochet  – Ubaldo decise di prendere il microfono e presentare la proiezione d’apertura: “Dead Poets Society”.

Non era da molto che lavoravo al Fumoso e guardavo la scena abbastanza stupita: questo omone di 45 anni, con gravi problemi di dizione, fece una presentazione magnifica, piena di pathos e romanticismo. Sembrava quasi essere stato alunno del professor Keating. Persino la banda del Fumoso, dopo i primi fischi e risatine rimase a bocca aperta.

La proiezione cominciò nel silenzio più assoluto.

Quando il professor Keating ordinò agli alunni di strappare le pagine del libro di testo Jack Daniel levò la bottiglia in un brindisi che tutto il locale seguì.

Le cose, tra risate, brindisi e apprezzamenti per le ragazze della vicina scuola pubblica, proseguirono bene fino al ritiro da scuola di Neil Perry.

Alla vista del padre del ragazzo, Pinochet  – che fino a quel momento si era mostrato evidentemente a suo favore – cominciò a vomitargli addosso una sequela di improperi in almeno quattro differenti lingue.

Quando Neil prende la pistola del padre e lascia questo mondo per diventare un eterno Puck, il Fumoso entrò letteralmente nel film…o viceversa.

Il Turco si alzò di scatto e propose agli astanti di organizzare una manifestazione di protesta contro gli Stati Uniti guerrafondai, ma venne immediatamente contraddetto dal pugno nello stomaco di Pinochet che optava per una ben più efficace spedizione punitiva al college di Welton.

Jack Daniel, sprofondato in una piagnucolosa depressione alcolica, chiese la mano alla signora Bruna, 78 anni, che abitava sopra il Fumoso. Da allora non abbiamo più notizie di lei.

Alcuni astanti pagarono e uscirono dal Bar alla chetichella, finchè Ubaldo, con le lacrime agli occhi puntati sullo schermo, salì sul balcone urlando a pieni polmoni “Capitano, mio Capitano!”. A quel grido la sala si ammutolì, tutti si alzarono in piedi urlando “Capitano, mio Capitano!”, ognuno immedesimandosi in Charlie Dalton, Todd Anderson o Knox Overstreet.

Al termine della proiezione calò un silenzio irreale, gli avventori finirono i loro spiriti, pagarono – chi più chi meno – e silenziosamente lasciarono il Fumoso.

Rimanemmo solo io e Ubaldo che, come un mantra, continuava a ripetere tra le lacrime “Capitano, mio Capitano! Capitano, mio Capitano!”

Nonostante gli ottimi incassi quella fu la prima ed ultima serata di cineforum al Fumoso.

Il mattino successivo portai a Ubaldo una copia di Foglie D’erba di Walt Whitman.

2 risposte a “La Setta degli Animi Estinti – Il Cineforum del Fumoso”

  1. grandi fumosi! chi mi prepara un caffè? io vi ho segnalato anche sul mio bloghettino: http://www.panzallaria.com/2010/09/10/segnalazioni-di-ogni-bologna-e-altro-eventi-e-altro/ baci grandi, grandi e complimenti, molto carini i primi post

  2. […] rimaneva un’unica cosa da fare: esaminare l’interno. Vincendo la mia aracnofobia ho allungato l’indice sul tasto di rilascio dello sportello mentre Ubaldo ricominciava col suo […]

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