Moon River

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Ci trovavamo davanti ad una vetrina quando in un impeto presi Roxanne tra le mie braccia, ed intonando Moon River nella sua orecchia sinistra iniziai a ballare, un passo dietro l’altro. Un tempo indefinito, forse appena 30 secondi, ma 30 secondi che fanno fermare il tempo e la vita che scorre accanto.

La serata era trascorsa piacevolmente, come sempre accade quando Roxanne incrocia la sua strada con la mia. Pop corn e bevande gassate in un cinema del centro cittadino avevano accompagnato la visione dell’ultimo film di Carlo Mazzacurati, “La Passione”.

La Passione” è una commedia amara, ma godibile, a cui forse manca qualcosa. Un film lento e garbato che a tratti sembra essere tenuto in piedi dalla sola bravura degli attori (il sempre notevole Silvio Orlando, l’addirittura incantevole Giuseppe Battiston, una Kasia Smutniak silenziosa ed intensa ed un incredibile Corrado Guzzanti), ma da cui traspare l’autentica “Passione” del regista per il Cinema. Un Cinema che da troppo tempo si fa fatica a trovare nelle sale..

All’uscita ci eravamo imbattuti o addirittura scontrati (in pochi fotogrammi eravamo passati dalla delicatezza del regista de “La giusta distanza” al vociare della folla) con la Notte Bianca di una via cittadina. Il tempo di una pizza, con i soli piatti ed i boccali a colmare quei 60 centimetri che dividevano i miei occhi da quelli di Roxanne.

La città con le sue luci, il tempo ancora piacevole, non facevano altro che accompagnare i nostri passi, i nostri sogni, le nostre paure, fino a casa. Mano nella mano.

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