Il pre – partita del Fumoso

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Era la seconda volta che andavo allo stadio. Cyrano mi ci aveva portato tempo addietro e, nonostante l’interessante studio sociologico che ne era scaturito, la partita – purtroppo – non era stata delle migliori. Per questo motivo ero titubante all’inizio, ma gli occhi di Cyrano mi avevano fissato e le mie difese erano crollate…

Inoltre c’era Ubaldo…

Il Cinese aveva convinto tutti con la sua retorica maoista – terzomondista, persino Pinochet aveva vacillato nelle sue credenze politiche sbilanciandosi in un “Va bene Compagni, si va al Dall’Ara!”… si riprese immediatamente con “ A menare qualche rosso maledetto!”.

Ovviamente anche Ubaldo era in fermento e volle venire in banca a tutti i costi e comprare il biglietto di persona!

Cyrano ed io ci guardammo e capimmo che avremmo dovuto accompagnarlo.

Aprì il bar alla solita ora – Jack Daniel era già sulla porta in astinenza – e poco alla volta arrivarono tutti i Fumosi, ognuno dei quali, per l’occasione, aveva portato qualcosa di speciale.

Jack aveva spolverato un vecchio kit da santo bevitore, convinto di poterlo portare all’interno dello stadio e a nulla valse la retorica del Cinese per convincerlo che quella fiaschetta in titanio con lo stemma in oro sarebbe finita nelle tasche di qualche stewart…

Il Turco aveva fatto preparare dalla moglie una schiscetta contenente un paio di chili di falafel..quelli finirono prima di lasciare il Bar.

Il Lurido si sentì arrivare da lontano: aveva trovato un abito che non indossava da circa 10 anni…e dagli stessi 10 anni non veniva lavato, motivo per cui venne fatto accomodare sul retro del Fumoso.

Pinochet era stranamente in ritardo, ed arrivò trafelato con una palandrana grigia – cimelio della repubblica di Salò lasciatagli dal padre – e ad ogni passo sferragliava come una vecchia 126 arrugginita.

Ubaldo, nel mentre, teneva stretta la cornice che portava al collo, con all’interno il sacro biglietto, ripetendo – come un solito mantra – “Vado allo stadio! Vado allo stadio!…”

Cyrano fece il suo ingresso con una maglia della Squadra, si fermò sulla soglia a scrutare la strampalata comitiva, poi mi sorrise e si diresse verso di me: “ Questa è per te”, allungò le braccia e mi cinse le spalle coprendole con la sciarpa rosso-blu.

Ci scambiammo uno sguardo che mi sembrò durare una vita intera, ma venimmo interrotti da Ubaldo che mi tirava per la camicetta come un bambino: era ora di andare, ma non prima di avergli dato una mezza pastiglietta di sua Maestà il Tavor…

Così assortiti uscimmo dal Fumoso; appesi alla porta il cartello “Il Fumoso è al Dall’Ara”. Presi per mano Ubaldo e Cyrano mi cinse le spalle e, come un felice caravan serraglio ci avviammo verso la Curva Andrea Costa.

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